Prima il tumore al seno, la chemioterapia, la disperazione e il rischio di non farcela. Poi la guarigione, la ricostruzione e infine la nascita di una splendida bambina. È la storia a lieto fine di Giorgia Sanna, 35 anni, del marito Mauro Frau, di 36, e della piccola Margherita.
Lei, Giorgia, è un paziente del professor Andrea Figus, direttore della Chirurgia Plastica e Microchirurgia del Policlinico Duilio Casula. “A febbraio del 2017 mi sono accorta di avere un nodulo al seno, è iniziato tutto da lì”, racconta la donna. Due mesi dopo viene operata la prima volta con una quadrantectomia, seguita da radioterapia. “In quei giorni – spiega – decido di sottopormi a un test genetico dove viene evidenziata una mutazione del gene BRCA 1, che aumenta il rischio dell’80% di sviluppare tumore mammario durante tutto l’arco della vita. Per questo motivo, dopo averci pensato su, opto per una mastectomia profilattica bilaterale, trovando però difficoltà per la ricostruzione, in quanto qua a Cagliari mi si proponeva solamente la ricostruzione con le protesi “.
È in quel momento che le strade di Giorgia e del professor Figus si incrociano. “L’ho conosciuto – dice ancora la donna – e con lui ho avuto la possibilità di poter fare un altro tipo di intervento che mi avrebbe permesso in un unico tempo di ridurre i rischi dovuti all’inserimento della protesi in una mammella irradiata”.
L’operazione si basa sulla ricostruzione attraverso i tessuti dello stesso paziente, senza utilizzo di protesi. “L’anno scorso – spiega il prof. Figus – una volta completato il ciclo di radioterapia, Giorgia è stata sottoposta a un intervento durato 8 ore: le sono state asportate le ghiandole mammarie e contestualmente è stato prelevato il tessuto dall’interno delle cosce (PAP lembo bilaterale) per poi ricostruire entrambi i seni, con un risultato positivo sia dal punto di vista clinico sia estetico “.
Il 30 ottobre scorso la nascita di Margherita. Papà Mauro racconta: Si prospettava l’eventualità dell’ovariectomia, uno degli interventi da mettere in atto per la profilassi e per evitare l’insorgenza di nuovi tumori. Purtroppo la mutazione espone una probabilità maggiore di un’insorgenza di tumori a carico dell’ovaio. Avevamo una finestra di tempo molto ristretta e fortunatamente lei è arrivata, non si è fatta attendere “.
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