28 Aprile 2023 – “Giornata Mondiale dell’Amianto”.
Piangiamo ancora coloro che a causa dell’amianto, si sono ammalati e poi morti. Una piaga che non è ancora sanata, non solo perché ricordiamo ognuno di loro ma perché dopo di loro sono morti anche le madri, le sorelle o le mogli, solo perché lavavano i panni dei loro cari. Ancora oggi stanno morendo persone di seconda o terza generazione solo perché entrati in contatto con quel minerale, per vicinanza o per coabitazione. Non dobbiamo dimenticarci che l’amianto c’è ancora e anche altre sostanze o particolati finissimi, stanno ammalando le persone. Parlare di tutto questo oggi è un dovere, perché è con il “dovere” che si tutela ogni “diritto”. Armiamoci della nostra Costituzione! L’Art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana così recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Giornata Internazionale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro – Quante persone hanno perso la vita a causa del lavoro? – Le chiamano “morti bianche”, forse perché sul loro corpo viene deposto un lenzuolo bianco ma di bianco non c’è proprio nulla. Troppi muoiono per attività in “nero”, impregnando del loro “rosso” sangue i luoghi di lavoro.
In Italia muoiono sul lavoro 3 persone al giorno. I più fortunati subiscono lesioni più o meno gravi, comunque, il numero di infortuni è inaccettabile visto che siano nel terzo millennio. Per evitare che ciò si ripeta esiste una sola soluzione – PREVENIRE – La prevenzione inizia con la “conoscenza” che diventa “consapevolezza” e poi va promossa mediante la “condivisione”.
Solamente così si progredisce perché non è un caso che la “condivisione” diventa “conoscenza” per l’altro e tutto riparte e si diffonde.
Giorgio Rossi per LILT Isontina in collaborazione con Ecoitaliasolidale FVG_