La Prevenzione nelle neoplasie asbesto-correlate

10.05.2023

Il 1 marzo, nella Sala del Consiglio di Monfalcone, è stata presentata la relazione attuata dalle ricercatrici dott.sse Violetta Borelli e Paola Zacchi. Riportiamo di seguito una sintesi delle relazioni.
Attività di ricerca svolta nel periodo febbraio 2021-febbraio 2023 presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste.
– il progetto IN.P.PATO (INertizzazione Potenziale PATOgenetico)
– la ricerca genomica nelle neoplasie toraciche legate all’amianto
Premessa
La prevenzione medica è un insieme di attività, azioni e interventi che mira a ridurre la morbilità e la mortalità
provocati da determinati fattori di rischio e si articola su diversi livelli che prevedono azioni differenti.
La prevenzione primaria, rappresenta la principale forma di prevenzione e consiste nell’adozione di interventi
in grado di evitare o ridurre all’origine l’insorgenza e lo sviluppo di una patologia. L’obiettivo è quello di evitare
che una patologia si presenti in individui sani. La maggior parte delle attività di promozione della salute sono di
questo tipo, dal momento che mirano a ridurre i fattori di rischio che possono accrescere l’incidenza di una
determinata patologia.
La prevenzione secondaria riguarda invece individui sani che presentano un danno biologico già in atto, e mira
a identificare la malattia prima che si manifesti clinicamente. Il mezzo principale della prevenzione secondaria è
la diagnosi precoce che consente di intervenire tempestivamente e aumenta le opportunità terapeutiche.
La nostra attività di ricerca si svolge nell’ambito di entrambe questi due livelli di prevenzione nel contesto delle
neoplasie toraciche per le quali l’esposizione all’amianto rappresenta il principale fattore di rischio ed in questo
ultimo periodo ha portato alla pubblicazione di 4 articoli scientifici (allegati) su riviste internazionali indicizzate.

Prevenzione primaria
Nel marzo 2013 il Governo ha approvato il Piano Nazionale Amianto (PNA) – per «Migliorare la tutela della salute e la qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio rappresentato dall’esposizione all’amianto». Tra le varie azioni previste dal PNA figura la Ricerca di base sui trattamenti di inertizzazione dell’amianto che rappresentano una pressante necessità in considerazione del progressivo esaurimento dei siti di smaltimento (discariche).
Con il progetto IN.P.PATO (INertizzazione Potenziale PATOgenetico), finanziato dal PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020
(Asse IV “Istruzione e ricerca per il recupero”, Azione IV.6 “Contratti di ricerca su tematiche Green”- contratto di ricerca della dott.ssa Zacchi) e cofinanziato dalla LILT Isontina, si intende valutare il potenziale patogenetico delle fibre di amianto dopo inertizzazione, e quindi la loro effettiva innocuità per la salute umana.
Per la valutazione della genotossicità di materiali inertizzati (termicamente) contenenti amianto abbiamo intrapreso la messa a punto di un test di genotossicità batterico, il test di Ames (comunemente impiegato per la valutazione dei carcinogeni),
modificato sulla base dei risultati ottenuti dalla valutazione delle rotture sul DNA (a singolo e doppio filamento) indotte dalle fibre di amianto in presenza di agenti chelanti. Stiamo inoltre valutando metodiche alternative per la valutazione della patogenicità dei materiali inertizzati come ad esempio il modello costituito dagli oociti di Xenopus laevis.
I risultati preliminari di questo ultimo approccio son stati oggetto di una pubblicazione su una rivista internazionale:
– Bernareggi A, Zangari M, Constanti A, Zacchi P, Borelli V, Mangogna A, Lorenzon P, Zabucchi G.. Asbestos Fibers Enhance the TMEM16A Channel Activity in Xenopus Oocytes. Membranes (Basel). 2023;13(2):180. Published 2023 Feb 1. doi:10.3390/membranes13020180

Prevenzione secondaria
L’attività di ricerca svolta in questo ultimo periodo nell’ambito della prevenzione secondaria rappresenta la prosecuzione del progetto finanziato nel 2018 dalla LILT nazionale, nell’ambito del programma 5×1000 (Omeostasi del ferro a livello polmonare e patologie asbesto correlate: nuovi approcci per lo screening della popolazione degli esposti).
Con la ricerca genomica nel mesotelioma e nelle neoplasie polmonari legate all’amianto si intende individuare tra gli individui ex-esposti all’amianto i soggetti maggiormente a rischio di sviluppare patologie amiantocorrelate, allo scopo di:
– migliore determinazione del rischio (esposizione pregressa all’amianto);
– pianificare programmi di sorveglianza sanitaria secondo uno schema graduato;
– consentire lo sviluppo di strategie preventive: limitare la tossicità delle fibre inalate (es, chelanti del ferro);
– consentire una diagnosi precoce.
In questo ultimo periodo di ricerca siamo stati in grado di confermare il ruolo di fattori genetici nel determinare
la predisposizione individuale allo sviluppo delle neoplasie asbesto-correlate. In particolare lo studio dell’intero
genoma codificante (esoma) grazie ad una nuova metodologia di analisi (VEA= Variant Enrichment Analysis) ha evidenziato
nuovi percorsi molecolari possibilmente coinvolti nella patogenesi del mesotelioma pleurico e del carcinoma polmonare
indotti dall’esposizione all’asbesto. I dati ottenuti sono stati oggetto di pubblicazione su una rivista internazionale:
– Crovella S, Moura RR, Brandão L, Vita F, Schneider M, Zanconati F, Finotto L, Zacchi P, Zabucchi G,
Borelli V. Variant Enrichment Analysis to Explore Pathways Disruption in a Necropsy Series of AsbestosExposed Shipyard Workers. Int J Mol Sci. 2022 Nov 7;23(21):13628. doi: 10.3390/ijms232113628.

In base al ruolo del ferro nella patogenesi delle neoplasie asbesto-correlate evidenziato dagli studi genetici
siamo stati inoltre in grado di evidenziare i possibili meccanismi alla base del ruolo pro-infiammatorio dei
corpuscoli dell’asbesto. I dati ottenuti sono stati oggetto di due pubblicazioni su riviste internazionali:
– Zangari M, Borelli V, Bernareggi A, Zabucchi G. Asbestos fibers promote iron oxidation and compete
with apoferritin enzymatic activity. J Toxicol Environ Health A. 2023 Feb 1;86(2-3):69-73. doi:
10.1080/15287394.2022.2164391.
– Borelli V, Zangari M, Bernareggi A, Bardelli F, Vita F, Zabucchi G. Ferruginous bodies exert a strong
proinflammatory effect [published correction appears in J Toxicol Environ Health A. 2023 Apr
18;86(8):I]. J Toxicol Environ Health A. 2023;86(8):241-245.

Prospettive future
Nell’ambito della prevenzione primaria, poiché “l’unica fibra di amianto innocua è quella che noi non respiriamo”,
continueremo gli attuali studi sulla valutazione (test di Ames, modello Xenopus, test di citotossicità, di genotossicità
su cellule eucariotiche…) del potenziale patogenetico dei prodotti dell’inertizzazione (termica e meccano-chimica) allo scopo
di poter proporre un pannello di test biologici per valutare l’effettiva efficacia e sicurezza dei prodotti dell’inertizzazione
per la salute umana.
Nell’ambito della prevenzione secondaria, stiamo valutando dal punto di vista molecolare le proteine prodotte dalle varianti protettive del gene per l’efestina (individuate nei precedenti studi genetici) per comprenderne il possibile meccanismo di protezione a livello cellulare , in modo da sfruttarlo a scopi preventivi e diagnostici.

Relazione finanziaria:
Materiale di consumo (plasticheria monouso, terreni di coltura, linee cellulari, kit ELISA, materiale per
elettroforesi, Western-blotting, materiale per immunoistochimica, anticorpi…):
Aurogene s.r.l., Via dei Lucani 51, 53, 55 – 00185 Roma –Italy: 15.963, 13 euro (febbraio 2022)
ClinSciences, CliniSciences Via Maremmana Inferiore 378 – 00012 Guidonia Montecelio – Italy
2.523,13 euro (gennaio 2023)
Dott.ssa Violetta Borelli, Dipartimento Scienze della Vita, UniTs

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